【Move to another page】
Quote
https://ift.tt/2AVHZ1Q
Christ in Glory with Saints and Odoardo Farnese
DilletantiAnonymous: /* References */
[[File:Annibale Carracci - Christ in Glory - WGA4411.jpg|thumb|390px]]
'''''Christ in Glory with Saints and Odoardo Farnese''''' or ''''''Christ in Glory with Odoardo Farnese and Saints Peter, John the Evangelist, Mary Magdalene, Hermenegild and Edward''''' is a painting by [[Annibale Carracci]], now in the [[Galleria Palatina]] in Florence<ref></ref>.
It was produced in Rome for [[Odoardo Farnese (cardinal)|Odoardo Farnese]] and originally placed in the [[Camaldoli|Eremo di Camldoli]]. At the end of the 17th century it was moved from there to its current gallery in Florence by [[Ferdinando II de' Medici]]<ref name= Zapperi > Roberto Zapperi, ''Odoardo Farnese, principe e cardinale'', in ''Les Carrache et les décors profanes. Actes du colloque de Rome (2-4 octobre 1986)'', Roma, 1988, pp 335-358.</ref>. A notable preparatory drawing for the upper part of the painting is now in the [[Palais des Beaux-Arts, Lille]]<ref></ref>.
==Dating and interpretation==
Its dating is the object of much critical dispute, depending on various interpretations of its significance. Some argue it was an expression of Odoardo's admiration for the kings of England, based on his descent from the [[House of Lancaster]] via his mother [[Maria d'Aviz]] of Portugal<ref name= Zapperi /> - it is Odoardo's namesake the English king [[Edward the Confessor]] who is shown presenting him to Christ<ref name= Zapperi />. On the other side of the composition is [[Hermenegild]], another royal saint, to whom Odoardo's paternal ancestor [[Philip II]] had a particular devotion. His presence alludes to the [[House of Farnese]]'s family links to the [[House of Habsburg]], further legitimising Odoardo's dynastic claims<ref name= Zapperi />. The argument via the royal saints dates the work to before the final fading of Odoardo's aims in England in the early 1600s, with their stylistic arguments placing it between 1597 and 1598<ref name= Zapperi />.
[[File:Annibale carracci (disegno), pianeta di odoardo farnese, 1590-1610 ca. 01.JPG|left|thumb|Reverse of Odoardo Farnese's shield, [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]], Florence.]]
Another theory holds that the work was produced to celebrate Odoardo's appointment as "[[cardinal protector]]" of the kingdom of England in February 1600, which would place it in or just after that year<ref name= Ginzburg_Gloria > Silvia Ginzburg, in ''Annibale Carracci, Catalogo della mostra Bologna e Roma 2006-2007'', Milano, 2006, p. 350.</ref>.
==Original destination==
<!---Egualmente disputata è la destinazione iniziale del quadro.
Se è indubbio, infatti, che ad un certo punto il dipinto è stato collocato nell'Eremo di Camaldoli, dove Odoardo Farnese aveva edificato una cappella, non è certo se questa sia sempre stata la destinazione della tela, ovvero se essa vi sia giunta in un momento successivo.
Per la tesi che vuole il dipinto manifestazione delle ambizioni regali di Odoardo, l'invio a Camaldoli sarebbe avvenuto qualche tempo dopo l'esecuzione dell'opera, cioè quando le sue possibilità di diventare re di Inghilterra erano definitivamente venute meno ed egli ritenne inopportuno che il quadro potesse essere ancora visto a Roma: di qui la decisione di "occultarlo" in una località periferica<ref name= Zapperi />.
Per la tesi contraria, il dipinto sarebbe stato concepito sin dall'origine per essere inviato a Camaldoli, come dimostrerebbe il fatto che nella composizione compare la Maddalena: la cappella farnesiana dell'Eremo, infatti, era dedicata a questa santa, la cui presenza testimonierebbe, pertanto, che la tela sia stata eseguita proprio allo scopo di adornare la cappella<ref name= Ginzburg_Gloria />.
All'esecuzione di questo dipinto sono verosimilmente connessi anche due splendidi paramenti sacri, una [[Pianeta (liturgia)|pianeta]] e un [[paliotto]] (anch'essi ora a Firenze, presso il [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]]) egualmente provenienti dall'Eremo di Camaldoli<ref name= Ginzburg_Pianeta >Silvia Ginzburg, in ''Annibale Carracci, Catalogo della mostra Bologna e Roma 2006-2007'', Milano, 2006, p. 352.</ref>.
La committenza farnesiana di questo corredo sacro è indubbia, come attesta la presenza di simboli della [[Farnese|casata]] quali i gigli e l'unicorno, ma il riconoscimento della spettanza ad Annibale della loro decorazione<ref>Annibale non progettò solo il disegno delle scene figurative di questi paramenti, ma le dipinse sulla stoffa. Diversamente da quanto è usuale osservare, infatti, i santi, gli angeli e gli altri elementi decorativi di questo corredo non sono ricami, ma veri e propri dipinti su tessuto (Ginzburg, ''op. cit.'', p. 352).</ref> non è stata immediata: inizialmente si pensò a [[Francesco Salviati]] o [[Perin del Vaga]], artisti che alcuni decenni prima, come Annibale, avevano lavorato al servizio dei Farnese<ref name="Ginzburg_Pianeta" />.
Tuttavia, la presenza sulla pianeta (''recto'') sia di sant'Edoardo che di sant'Ermenegildo (oltre ad alcune riconsiderazioni stilistiche) hanno, infine, indotto a ritenere questo corredo intimamente connesso alla tela di Palazzo Pitti (riconoscendone contestualmente l'autografia del Carracci). In questa chiave i due manufatti tessili, insieme al dipinto, furono il frutto di un'unica commissione di Odoardo Farnese ad Annibale, complessivamente finalizzata alla dotazione della cappella camaldolese<ref name= Ginzburg_Pianeta />.
--->
== Analysis ==
[[File:Giulio Romano Deesis Parma.jpg|left|thumb|[[Giulio Romano]], ''Deesis between Saint Paul and Saint Catherine'', 1520 ca., [[Galleria nazionale di Parma|Galleria nazionale]], Parma]]
<!---Nella parte alta della tela Cristo in gloria, tra san Pietro e san Giovanni evangelista, accoglie l'intercessione del gruppo di santi sottostanti a favore del cardinale Farnese in posizione orante.
Questa parte del dipinto si rifà, sul piano compositivo, al quadro di [[Giulio Romano]] raffigurante la ''Deesis tra i santi Paolo e Caterina'' ([[Galleria nazionale di Parma]]), dipinto a sua volta derivante da un disegno di [[Raffaello]]. Questa tela, che per molto tempo venne ritenuta dello stesso Raffaello, si trova a Parma probabilmente sin dalla sua realizzazione e lì fu vista da Annibale<ref name= PosnerII >Donald Posner, ''Annibale Carracci: A Study in the reform of Italian Painting around 1590'', Londra, 1971, Vol. II, N. 103, p. 45.</ref>.
La composizione del Carracci si staglia contro una veduta della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]] (non ancora del tutto completata, manca, infatti, la [[Lanterna (architettura)|lanterna]] della Cappella Clementina): è un probabile auspicio del ritorno dell'Inghilterra al cattolicesimo.
Al centro della composizione, in secondo piano, si vede una persona che incede carponi. Figura che allude ad uno dei miracoli di sant'Edoardo che, secondo la sua leggenda agiografica, guarì uno storpio, divenendo patrono di questi ammalati<ref name= PosnerII />.
Oltre al rimando a Raffaello si è colta nel dipinto ancora una forte influenza del [[Correggio (pittore)|Correggio]]: è un elemento che gran parte della critica ritiene probante ai fini di una datazione dell'opera al 1597-1598, cioè ad un periodo in cui le reminiscenze dell'Allegri non sono state ancora del tutto sostituite dai nuovi stimoli romani.
Non tutti gli studiosi, però, condividono l'idea di un definitivo abbandono da parte di Annibale del riferimento correggesco (e settentrionale in genere) con il protrarsi del suo soggiorno romano e quindi non ritengono la percepibilità di queste derivazioni incompatibile con una datazione del ''Cristo in gloria'' fiorentino successiva di qualche anno<ref name= Ginzburg_Gloria />.
Non sarebbe estranea al dipinto nemmeno l'ascendenza classica. Secondo alcuni autori, infatti, il volto della Maddalena (a sinistra nella tela) sarebbe una ripresa della statua di Niobe, facente parte del celebre gruppo dei Niobidi di proprietà dei [[Medici]] (da Roma poi trasferito agli [[Uffizi]])<ref>Aidan Weston-Lewis, ''Annibale Carracci and the antique'', in ''Master Drawings'', XXX, 1992, p. 293.</ref>. Volto riprodotto da Annibale in uno dei suoi disegni più famosi e citato anche in altri dipinti.
È stato osservato, infine, che il busto del cardinale [[Roberto Bellarmino|Bellarmino]] del [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]] sarebbe una derivazione della figura di Odoardo Farnese in posa orante nella tela di Annibale: le due figure, infatti, mostrano un'identità di posizione e di atteggiamento che non appare casuale<ref>Tomaso Montanari, ''Il Barocco'', Torino, 2012, p. 64.</ref>.
--->
== Other images ==
<gallery>
File:Annibale Carracci, Niobe, Windsor Castle.jpg|[[Annibale Carracci]], ''Niobe'', 1595-1598, [[Royal Collection]], [[Windsor Castle]]
File:Bellarmino IlGesù.jpg|[[Gian Lorenzo Bernini]], ''Bust of cardinal Roberto Bellarmino'', 1621-1624, [[Chiesa del Gesù]], Rome
</gallery>
== References==
<references />
[[Category:Paintings by Annibale Carracci]]
[[Category:Paintings of the Galleria Palatina]]
[[category:Paintings depicting Jesus]]
[[category:Paintings depicting Saint Peter]]
[[category:Edward the Confessor]]
[[category:Paintings depicting Mary Magdalene]]
[[category:Paintings depicting John the Evangelist]]
[[category:1598 paintings]]
[[category:1600 paintings]]
'''''Christ in Glory with Saints and Odoardo Farnese''''' or ''''''Christ in Glory with Odoardo Farnese and Saints Peter, John the Evangelist, Mary Magdalene, Hermenegild and Edward''''' is a painting by [[Annibale Carracci]], now in the [[Galleria Palatina]] in Florence<ref></ref>.
It was produced in Rome for [[Odoardo Farnese (cardinal)|Odoardo Farnese]] and originally placed in the [[Camaldoli|Eremo di Camldoli]]. At the end of the 17th century it was moved from there to its current gallery in Florence by [[Ferdinando II de' Medici]]<ref name= Zapperi > Roberto Zapperi, ''Odoardo Farnese, principe e cardinale'', in ''Les Carrache et les décors profanes. Actes du colloque de Rome (2-4 octobre 1986)'', Roma, 1988, pp 335-358.</ref>. A notable preparatory drawing for the upper part of the painting is now in the [[Palais des Beaux-Arts, Lille]]<ref></ref>.
==Dating and interpretation==
Its dating is the object of much critical dispute, depending on various interpretations of its significance. Some argue it was an expression of Odoardo's admiration for the kings of England, based on his descent from the [[House of Lancaster]] via his mother [[Maria d'Aviz]] of Portugal<ref name= Zapperi /> - it is Odoardo's namesake the English king [[Edward the Confessor]] who is shown presenting him to Christ<ref name= Zapperi />. On the other side of the composition is [[Hermenegild]], another royal saint, to whom Odoardo's paternal ancestor [[Philip II]] had a particular devotion. His presence alludes to the [[House of Farnese]]'s family links to the [[House of Habsburg]], further legitimising Odoardo's dynastic claims<ref name= Zapperi />. The argument via the royal saints dates the work to before the final fading of Odoardo's aims in England in the early 1600s, with their stylistic arguments placing it between 1597 and 1598<ref name= Zapperi />.
[[File:Annibale carracci (disegno), pianeta di odoardo farnese, 1590-1610 ca. 01.JPG|left|thumb|Reverse of Odoardo Farnese's shield, [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]], Florence.]]
Another theory holds that the work was produced to celebrate Odoardo's appointment as "[[cardinal protector]]" of the kingdom of England in February 1600, which would place it in or just after that year<ref name= Ginzburg_Gloria > Silvia Ginzburg, in ''Annibale Carracci, Catalogo della mostra Bologna e Roma 2006-2007'', Milano, 2006, p. 350.</ref>.
==Original destination==
<!---Egualmente disputata è la destinazione iniziale del quadro.
Se è indubbio, infatti, che ad un certo punto il dipinto è stato collocato nell'Eremo di Camaldoli, dove Odoardo Farnese aveva edificato una cappella, non è certo se questa sia sempre stata la destinazione della tela, ovvero se essa vi sia giunta in un momento successivo.
Per la tesi che vuole il dipinto manifestazione delle ambizioni regali di Odoardo, l'invio a Camaldoli sarebbe avvenuto qualche tempo dopo l'esecuzione dell'opera, cioè quando le sue possibilità di diventare re di Inghilterra erano definitivamente venute meno ed egli ritenne inopportuno che il quadro potesse essere ancora visto a Roma: di qui la decisione di "occultarlo" in una località periferica<ref name= Zapperi />.
Per la tesi contraria, il dipinto sarebbe stato concepito sin dall'origine per essere inviato a Camaldoli, come dimostrerebbe il fatto che nella composizione compare la Maddalena: la cappella farnesiana dell'Eremo, infatti, era dedicata a questa santa, la cui presenza testimonierebbe, pertanto, che la tela sia stata eseguita proprio allo scopo di adornare la cappella<ref name= Ginzburg_Gloria />.
All'esecuzione di questo dipinto sono verosimilmente connessi anche due splendidi paramenti sacri, una [[Pianeta (liturgia)|pianeta]] e un [[paliotto]] (anch'essi ora a Firenze, presso il [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]]) egualmente provenienti dall'Eremo di Camaldoli<ref name= Ginzburg_Pianeta >Silvia Ginzburg, in ''Annibale Carracci, Catalogo della mostra Bologna e Roma 2006-2007'', Milano, 2006, p. 352.</ref>.
La committenza farnesiana di questo corredo sacro è indubbia, come attesta la presenza di simboli della [[Farnese|casata]] quali i gigli e l'unicorno, ma il riconoscimento della spettanza ad Annibale della loro decorazione<ref>Annibale non progettò solo il disegno delle scene figurative di questi paramenti, ma le dipinse sulla stoffa. Diversamente da quanto è usuale osservare, infatti, i santi, gli angeli e gli altri elementi decorativi di questo corredo non sono ricami, ma veri e propri dipinti su tessuto (Ginzburg, ''op. cit.'', p. 352).</ref> non è stata immediata: inizialmente si pensò a [[Francesco Salviati]] o [[Perin del Vaga]], artisti che alcuni decenni prima, come Annibale, avevano lavorato al servizio dei Farnese<ref name="Ginzburg_Pianeta" />.
Tuttavia, la presenza sulla pianeta (''recto'') sia di sant'Edoardo che di sant'Ermenegildo (oltre ad alcune riconsiderazioni stilistiche) hanno, infine, indotto a ritenere questo corredo intimamente connesso alla tela di Palazzo Pitti (riconoscendone contestualmente l'autografia del Carracci). In questa chiave i due manufatti tessili, insieme al dipinto, furono il frutto di un'unica commissione di Odoardo Farnese ad Annibale, complessivamente finalizzata alla dotazione della cappella camaldolese<ref name= Ginzburg_Pianeta />.
--->
== Analysis ==
[[File:Giulio Romano Deesis Parma.jpg|left|thumb|[[Giulio Romano]], ''Deesis between Saint Paul and Saint Catherine'', 1520 ca., [[Galleria nazionale di Parma|Galleria nazionale]], Parma]]
<!---Nella parte alta della tela Cristo in gloria, tra san Pietro e san Giovanni evangelista, accoglie l'intercessione del gruppo di santi sottostanti a favore del cardinale Farnese in posizione orante.
Questa parte del dipinto si rifà, sul piano compositivo, al quadro di [[Giulio Romano]] raffigurante la ''Deesis tra i santi Paolo e Caterina'' ([[Galleria nazionale di Parma]]), dipinto a sua volta derivante da un disegno di [[Raffaello]]. Questa tela, che per molto tempo venne ritenuta dello stesso Raffaello, si trova a Parma probabilmente sin dalla sua realizzazione e lì fu vista da Annibale<ref name= PosnerII >Donald Posner, ''Annibale Carracci: A Study in the reform of Italian Painting around 1590'', Londra, 1971, Vol. II, N. 103, p. 45.</ref>.
La composizione del Carracci si staglia contro una veduta della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]] (non ancora del tutto completata, manca, infatti, la [[Lanterna (architettura)|lanterna]] della Cappella Clementina): è un probabile auspicio del ritorno dell'Inghilterra al cattolicesimo.
Al centro della composizione, in secondo piano, si vede una persona che incede carponi. Figura che allude ad uno dei miracoli di sant'Edoardo che, secondo la sua leggenda agiografica, guarì uno storpio, divenendo patrono di questi ammalati<ref name= PosnerII />.
Oltre al rimando a Raffaello si è colta nel dipinto ancora una forte influenza del [[Correggio (pittore)|Correggio]]: è un elemento che gran parte della critica ritiene probante ai fini di una datazione dell'opera al 1597-1598, cioè ad un periodo in cui le reminiscenze dell'Allegri non sono state ancora del tutto sostituite dai nuovi stimoli romani.
Non tutti gli studiosi, però, condividono l'idea di un definitivo abbandono da parte di Annibale del riferimento correggesco (e settentrionale in genere) con il protrarsi del suo soggiorno romano e quindi non ritengono la percepibilità di queste derivazioni incompatibile con una datazione del ''Cristo in gloria'' fiorentino successiva di qualche anno<ref name= Ginzburg_Gloria />.
Non sarebbe estranea al dipinto nemmeno l'ascendenza classica. Secondo alcuni autori, infatti, il volto della Maddalena (a sinistra nella tela) sarebbe una ripresa della statua di Niobe, facente parte del celebre gruppo dei Niobidi di proprietà dei [[Medici]] (da Roma poi trasferito agli [[Uffizi]])<ref>Aidan Weston-Lewis, ''Annibale Carracci and the antique'', in ''Master Drawings'', XXX, 1992, p. 293.</ref>. Volto riprodotto da Annibale in uno dei suoi disegni più famosi e citato anche in altri dipinti.
È stato osservato, infine, che il busto del cardinale [[Roberto Bellarmino|Bellarmino]] del [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]] sarebbe una derivazione della figura di Odoardo Farnese in posa orante nella tela di Annibale: le due figure, infatti, mostrano un'identità di posizione e di atteggiamento che non appare casuale<ref>Tomaso Montanari, ''Il Barocco'', Torino, 2012, p. 64.</ref>.
--->
== Other images ==
<gallery>
File:Annibale Carracci, Niobe, Windsor Castle.jpg|[[Annibale Carracci]], ''Niobe'', 1595-1598, [[Royal Collection]], [[Windsor Castle]]
File:Bellarmino IlGesù.jpg|[[Gian Lorenzo Bernini]], ''Bust of cardinal Roberto Bellarmino'', 1621-1624, [[Chiesa del Gesù]], Rome
</gallery>
== References==
<references />
[[Category:Paintings by Annibale Carracci]]
[[Category:Paintings of the Galleria Palatina]]
[[category:Paintings depicting Jesus]]
[[category:Paintings depicting Saint Peter]]
[[category:Edward the Confessor]]
[[category:Paintings depicting Mary Magdalene]]
[[category:Paintings depicting John the Evangelist]]
[[category:1598 paintings]]
[[category:1600 paintings]]
June 10, 2020 at 05:37AM