Saturday, March 7, 2020

Athletics at the 1981 Summer Universiade – Men's 4 × 400 metres relay

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Athletics at the 1981 Summer Universiade – Men's 4 × 400 metres relay

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The '''men's [[4 × 400 metres relay]]''' event at the '''[[Athletics at the 1981 Summer Universiade|1981 Summer Universiade]]''' was held at the [[Stadionul Naţional (1953)|Stadionul Naţional]] in [[Bucharest]] on 26 July 1981.<ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref>

==Results==
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center"
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!Rank !! Nation !! Athletes !! Time !! Notes
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| || align=left| || align=left|[[Katsuhiko Nakaya]], [[Paulo Roberto Correia]], [[Gérson de Souza]], [[António Euzebio Ferreira]] || 3:06.79 ||<ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref>
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==References==





[[Category:Athletics at the 1981 Summer Universiade]]

March 08, 2020 at 09:13AM

Interdisciplinary Regional Museum of Messina

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Interdisciplinary Regional Museum of Messina

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[[File:Museo regionale di messina, 00 ingresso.JPG|thumb|The main entrance]]
The '''Interdisciplinary Regional Museum of Messina''' (Italian - ''Museo regionale interdisciplinare di Messina''<ref></ref>) is a museum of painting, sculpture and archaeology in the city of [[Messina]]. Until 2017 it was housed in the former ''Barbera-Mellinghoff'' silk-mill, a late 19th century building chosen for it after the [[1908 Messina earthquake]]. Since 2017 it has been housed in a nearby complex designed in the 1970s.

==History==
[[File:Antonello da Messina Madonna del Rosario.jpg|thumb|[[Antonello da Messina]], ''Madonna of the Rosary'']]
The first nucleus for the museum's collection came with various private collections of conservative taste. First opened in 1806 as the Museo civico peloritano by the Reale Accademia Peloritana "to end the despoliation of art", its formation was the idea of its first director Carmelo La Farina. It housed the Alojsio, Arenaprimo, Ciancialo, Grosso-Cacopardo and Carmisino family collections as well as a collection of 14th to 18th century paintings owned by the city's senate, which also part-funded its running costs.

It was initially based on via Rovere, near the Archivio degli atti notarili, before being moved to former [[University of Messina|university]] buildings, then (after its massive expansion from the collections of religious corporations suppressed by the 1866 liquidation laws) in 1884 to a building on via Peculio Frumentario and from 1891 to 1908 to the former monastery of San Gregorio.

<!---
===La sede dell'ex monastero===
[[File:Michelangelo Merisi da Caravaggio Resurrezione di Lazzaro Messina Museo Regionale.jpg|thumb|[[Michelangelo Merisi da Caravaggio]] ''Resurrection of Lazarus'']]
Nelle sale dell'ex-monastero, in seguito ad acquisizioni e [[legato (diritto)|legati ereditari]], si andrà formando e sedimentando una copiosa messe di materiali eterogenei: oltre i [[bene mobile|mobili]] e gli oggetti d'uso culturale, provenienti dal [[patrimonio]] ecclesiastico, e ai [[pittura|dipinti ad olio]] di varie epoche e scuole, anche una ricca collezione [[numismatica]], tipologicamente classificata in monete mamertine, greche e repubblicane romane dal II al I secolo, in gran parte provenienti dalla raccolta del Grosso-Cacopardo e degli eredi acquistata e donata al Museo dal Comune di Messina.

Notevoli sono inoltre: la collezione di settantaquattro vasi di [[maiolica]] a smalto con rilievi – eseguiti, tra la fine del [[XV secolo|'400]] e l'inizio del secolo seguente, dalle fabbriche di [[Urbino]], [[Casteldurante]] e [[Faenza]] – proveniente dalla [[farmacia]] dell'ospedale civico di Messina, una raccolta di [[arma|armi antiche]], la collezione completa della ''Gazzetta Britannica'', giornale dei tempi di [[Gioacchino Murat]], manoscritti vari, cinque codici latini provenienti probabilmente dalla Biblioteca dei Benedettini distrutta nel [[1848]] e, infine, un gran numero d'incisioni di [[Alojsio Iuvara]], del Raimondi, pergamene dal 1200 al 1500, [[sarcofago|sarcofagi]] e [[scultura|sculture]] marmoree di varie epoche.

Tal elencazione, necessariamente incompleta, delle raccolte contenute nel Museo civico, oltre ad essere giustificata dalla perdita di molto materiale nel [[Terremoto di Messina del 1908|sisma del 1908]], tende anche a sottolineare quel che del resto è peculiare a gran parte dei musei civici post-unitari italiani, vale a dire la loro funzionale specificità di luoghi di deposito e di raccolta con fini essenzialmente tutelativi e rappresentativi.

===La Commissione municipale===
La necessità di una più organica e scientifica sistemazione del materiale emerge nell'atto costitutivo di una commissione municipale riunitasi nel [[1890]]. Essa, che annovera fra i membri componenti l'Arenaprimo e Antonio Picciotto, futuro direttore del museo, stila nel medesimo anno una prima relazione in cui vengono enunciati i criteri adottati per l'ordinamento della [[pinacoteca]].

Dopo aver considerato il valore estetico e la quantità notevole dei dipinti di scuola messinese, la relazione rileva l'opportunità che "''codesta scuola sia rappresentata con tutte le sue impronte caratteristiche ed intiera nel suo svolgimento, raccogliendone tutti gli elementi che valgono a palesarne gli artisti concittadini o stranieri, ed in tutti i suoi periodi di splendore e di decadenza''". Poiché sarebbe deplorevole "''se la [[pinacoteca]] messinese dovesse andar superba soltanto per le tavole della celebre scuola degli Antonimi''" è necessario che "''accanto alle opere di quei sommi, per ragione di [[arte]] e di storia, vi debbono stare quelle dei mediocri, di coloro che ne risentirono la deficienza dell'ingegno, o che dando prova di esso, furono travolti sempre dal cattivo gusto dell'epoca''".

===I criteri espositivi===
[[File:Mattia Preti Madonna della lettera Messina Museo Regionale.jpg|thumb|[[Mattia Preti]] ''Madonna della lettera'']]
Assai significativo è che insieme a tali criteri espositivi – che non riguardano solo i dipinti di maggior pregio estetico, ma tengono conto anche delle opere qualificate mediocri o di periodi storici considerati decadenti (quale ad esempio il [[arte barocca|gusto barocco]] nel '600) – il documento rilevi la funzione didattica e culturale del museo il quale "''più che alla curiosità con continui rapporti con l'insegnamento, deve tornare a vera utilità d'istruzione, offrendoci per mezzo di monumenti, dei dipinti, degli utensili, la immagine intiera e genuina della cultura, dell'[[arte]], della vita dei secoli precedenti''". Criteri selettivi riaffiorano tuttavia nella valutazione dell'arte contemporanea e della [[pittura]] di genere. L'una da deporre "''distinta e segregata''", l'altra in modo che "''formi sezione a parte''".<br />
Cosicché riaffiora il sospetto che la stessa esposizione delle opere considerate minori, criterio in sé nobilissimo, più che ossequio al rigore storico della documentazione e rispetto per l'opera d'arte in sé, nasconda con intellettualistica sottigliezza [[XIX secolo|ottocentesca]], l'intento, meno nobile, di far risaltare maggiormente le "''opere maggiori''"; prova ne sia che per i capolavori "''sarà istituita la sala detta d'onore''", privilegio e prerogative che tuttora, in alcuni musei, tendono a separare e a distinguere le opere eccellenti.

Al La Corte-Cailler si deve anche un lavoro manoscritto sul museo, oltre ad una serie di articoli pubblicati in diverse riprese dal [[1902]] al [[1903]] sull'Archivio Storico Messinese, in cui dà notizia di nuove acquisizioni e della definitiva sistemazione della sala d'onore. Nel manoscritto, l'autore, dopo alcuni cenni storici, descrive i locali già esistenti ed enuncia in chiave progettistica una lunga serie di lavori da eseguirsi per la realizzazione di nuove sale in cui sistemare i materiali giacenti nei depositi e trasferire le opere in marmo ancora accumulate nei locali dell'[[Università]].

Il manoscritto – pubblicato, come si è detto, nella rivista (alla voce "notizie") e in parte sul quotidiano ''Il Paese'' nel [[1908]] – costituisce il primo lavoro scientifico e sistematico sulle opere contenute nel [[museo]], delle quali riporta la scheda di catalogazione con particolare riguardo per le opere pittoriche. Fornisce, inoltre, indicazioni [[biografia|biografiche]] sugli artisti per un totale di centouno biografie.

La mancanza di personale, l'angustia dei locali, l'affollarsi dei materiali rimangono, tuttavia, problemi insoluti finché, come riferisce il La Corte-Cailler, lo stesso soprintendente ai musei e alle opere d'arte della [[Sicilia]], [[Antonio Salinas]], sdegnato per l'abbandono in cui è lasciato il museo dall'[[Comune|Amministrazione comunale]], non sottoscrive nel [[1907]] un'energica nota di protesta al [[Ministero]] della Pubblica Istruzione. Viene quindi convocata una commissione per studiare una sistemazione definitiva e l'opportunità di trasferimento in altra sede.

===Il terremoto del 1908===
I progetti di ristrutturazione sono però stroncati dal disastroso [[terremoto]] del 1908, che provoca il crollo del museo e la perdita d'alcune opere. L'eccezionalità della situazione, l'improvvisazione e l'urgenza dell'intervento fanno sì che s'instauri un criterio selettivo nell'operazione di recupero e di primo soccorso. Le opere maggiori sono collocate al coperto, le altre in ritrovi di fortuna e nella spianata.

La necessità di una rapida ricostruzione è subito avvertita e nel [[1909]] la Commissione Interministeriale, in una graduatoria delle opere pubbliche da edificare, colloca al quinto posto la sede del Museo Civico.

===Il recupero del patrimonio artistico===
Per due anni, dal [[1909]] al [[1911]], procede l'opera di recupero del materiale crollato che viene raccolto in magazzini affittati nell'area destinata ad accogliere il nuovo museo – la spianata di San Salvatore dei Greci –, nei Magazzini generali del Dazio, nei Magazzini della [[Dogana]] e tra le rovine della [[chiesa (architettura)|chiesa]] di Santa Maria Alemanna.

A gran parte di questo materiale, costituito da frammenti architettonici e decorativi, le Autorità pubbliche – lo denuncia chiaramente il soprintendente Rao in un rapporto del 1915 – danno un non trascurabile apporto "''con la sistematica demolizione di parti monumentali ritenute [[Rischio|pericolo]]se per la pubblica incolumità, laddove anche potevano essere salvate, il materiale d'arte che si trova al Deposito del Museo, proviene o dai recuperi fatti dalle macerie, o dalle demolizioni e dagli smontaggi di edifici monumentali che non si sono potuti conservare''".

===Il progetto di ricostruzione del 1912===
[[File:Ignoto del XVII secolo Natività e ai lati S. Pietro e S. Paolo, in alto Trasfigurazione, e ai lati S. Benedetto e S. Scolastica Lentini Chiesa della SS. Trinità e S. Marziano.jpg|thumb|Ignoto del XVII secolo Natività e ai lati S. Pietro e S. Paolo, in alto Trasfigurazione, e ai lati S. Benedetto e S. Scolastica Lentini Chiesa della SS. Trinità e S. Marziano]]
Con lettera del 28 dicembre [[1912]], Salinas dà incarico all'[[architettura|architetto]] Francesco Valenti di redigere un progetto per costruzione di un nuovo museo, in zona Salvatore dei Greci.

Il progetto firmato dal Valenti ed approvato dal Salinas comprendeva inglobati, in sintesi:
* un cortile con la ricostruzione del chiostro di [[San Domenico]],
* due cortili con elementi del [[chiostro]] di [[San Francesco]],
* un portico con colonne provenienti dall'Università,
* cappelle ricostruite con marmi mischi delle chiese di Santa Teresa, del Carmine, di San Paolo, di Santa Caterina di Valverde, di San Nicolò e dell'Oratorio della Pace,
* un cappellone ricostruito con elementi marmorei della chiesa di San Gregorio,
* porte provenienti dai palazzi dell'Università e Grano, delle chiese di Santa Maria di Valverde, di Santa Maria di Basicò e di Santa Maria La Scala,
* finestre originarie della [[chiesa (architettura)|chiesa]] di Montevergine e dei palazzi Grano e dell'Università,
* piccole finestre di edifici [[medioevo|medievali]], ecc…

====La ripresentazione del progetto====
Presentato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il progetto suscita alcune perplessità di natura esclusivamente economica, cosicché il soprintendente ai monumenti di [[Palermo]], successo al Salinas, Rao, lo ripresenta nel gennaio [[1915]], condividendone l'impostazione progettuale.

Dopo alterne vicende di natura burocratica, il progetto, nelle linee generali, viene approvato un anno dopo. Ripresentato con le modifiche richieste nel [[1925]], risulta sostanzialmente immutato; una modifica riguarda l'abolizione delle cappelle.

==La statalizzazione del Museo==
Frattanto, nel novembre del [[1914]], un [[decreto]] regio statalizza il Museo Civico. In questi stessi anni la necessità di una definitiva sistemazione viene recepita da più parti.

Ad Enrico Mauceri, divenuto direttore nel [[1922]], si devono una prima sistemazione dei locali – benché inadeguati dell'ex-filanda –, l'ordinamento e l'esposizione dei materiali ed un primo registro [[inventario|inventariale]].

===Il progetto del 1939===
La direzione del Mauceri durò fino al [[1929]], anno in cui pubblica una breve guida. Nel decennio successivo nulla viene attuato per la ricostruzione. Nel [[1939]] Armando Dillon, soprintendente ai monumenti della [[Sicilia]] orientale, viene incaricato di redigere un progetto per adattare i locali del Monte di Pietà a sede conveniente per il Museo. Il progetto approvato sta per essere posto in esecuzione nel [[1941]], quando lo scoppio della guerra blocca i lavori.

Poiché nella spianata del San Salvatore alloggiano truppe [[Germania|tedesche]] e [[Inghilterra|inglesi]], il materiale artistico rimasto incustodito è soggetto a ruberie, com'era avvenuto già una volta prima della guerra nel 1939. Al termine del conflitto, gran parte delle opere d'arte mobili, alloggiate in luoghi di fortuna, ritornano nell'edificio dell'ex-filanda, ma non si provvede ad alcuna operazione inventariale.

==Il restauro post-bellico==
[[File:Museo regionale di messina, leggio a forma di pellicano, di scuola renana, xvi sec. 03.JPG|thumb|Leggìo a forma di pellicano, di scuola renana, xvi sec. 03]]
Nell'ottobre del 1949 la direzione del Museo viene assunta da Maria Accascina. In tale periodo si procede ad un sommario [[restauro]] dell'edificio, si esegue una ricognizione dei dipinti (esposti nelle sale e affastellati nei magazzini), delle ceramiche, delle [[moneta|monete]] e degli arredi sacri e si formano tre sezioni per l'esposizione: la [[pinacoteca]], la [[scultura]] antica, medievale, rinascimentale e barocca. Infine si procede ad una selezione dei materiali nella spianata, ricostruendo portali e sculture del [[XV secolo]], e alla documentazione [[fotografia|fotografica]] di quasi tutti i quadri e i marmi più pregevoli.

Nel [[1954]], il Museo può così riaprire i battenti, anche se irrisolti permangono i problemi della sua definitiva sistemazione e quelli relativi alla [[sicurezza]]: provocano ad esempio una grande risonanza nell'opinione pubblica e un'interpellanza alla [[Camera dei deputati]] la scoperta di un [[furto]] di dipinti e la conseguente sostituzione con dei falsi, avvenuta nel [[1951]].

===I progetti del 1956 e del 1961===
Nel [[1959]], l'architetto Aldo Grillo, soprintendente ai monumenti del [[Lazio]], a seguito dell'incarico assunto sei anni prima, presenta alla Direzione generale Antichità e Belle Arti del Ministero della P. I., un progetto d'ampliamento della sede esistente.

Nel progetto, la cui prima stesura risale al [[1956]], sono previste la sopraelevazione della sede attuale e la costruzione di un corpo aggiunto collegato con una galleria al preesistente edificio. In questo complesso sono destinati il piano scantinato a depositi, il piano rialzato a sala per conferenze, il primo piano alla pinacoteca e ad uffici, e i due piani successivi a gabinetto di [[restauro]], deposito, servizi, ecc… Nello spazio esterno sono previsti un padiglione per mostre temporanee e un teatro all'aperto.

La proposta dell'architetto Grillo – che ingloba in una rigida struttura, materiali e funzioni, e sembra compromettere la libera ed articolata rotazione espositiva e, quindi, la mobilità dell'ordinamento, carattere precipuo di un museo moderno – non viene però accolta dal Ministero che lascerà senza seguito la presentazione nel [[1961]] di un progetto elaborato da [[Franco Minissi]].

===I progetti degli [[anni 1960|anni sessanta]]===
Dal [[1965]] al [[1967]] si sussegue una serie di proposte sostanzialmente ricalcate sul progetto Grillo e presentate dal direttore reggente Giuseppe Scavizzi.

La serie di lavori progettuali culmina nel 1968 nell'elaborazione curata da Aldo Grillo e Giuseppe Scavizzi di un progetto di massima, diverso dai precedenti soltanto per la maggior disponibilità spaziale, la cui copertura finanziaria doveva esser assicurata dalla Cassa per il Mezzogiorno e dalla [[Regione Siciliana]]. Ma quest'ultima declina ogni [[responsabilità]].

In quel medesimo anno il direttore Giuseppe Consoli organizza un laboratorio di restauro dei dipinti.

Nell'impossibilità di predisporre l'intera somma, viene avanzata, nel [[1969]], dall'Assessorato Regionale per il Turismo della Regione siciliana una richiesta per l'autorizzazione al finanziamento della costruzione per lotti; essa però trova il parere sfavorevole del Consiglio Superiore Antichità e Belle Arti; un anno dopo l'architetto Grillo declina l'incarico della progettazione esecutiva.

===I progetti degli [[anni 1970|anni settanta]]===
Intorno agli anni [[1971]]-'72, la Cassa per il Mezzogiorno stanzia una somma di circa un miliardo di lire ed il [[Ministero]] della P. I. affida agli architetti Scarpa e Calandra la stesura di un programma edilizio per la costruzione della nuova sede nell'area della spianata di San Salvatore. Tale programma, sottoposto al vaglio del Consiglio Superiore Antichità e Belle Arti del Ministero, viene approvato.

Si provvede quindi, dopo circa un triennio, a formalizzare il [[progetto]] di massima dell'edificio, la cui realizzazione per la lievitazione dei costi, avvenuta nel frattempo, avrebbe richiesto un onere di quattro miliardi. Dopo il rifiuto della Cassa di partecipare alle spese, subentra "regionalizzato" il Museo nel [[1977]], la Regione siciliana che, nell'inverno di due anni dopo, autorizza il finanziamento dell'opera.

Tale progetto prevede, come si evince dalle notizie tecniche dall'architetto Roberto Calandra, un edificio costituito da un nucleo centrale basso, di foggia quadrangolare, delimitato da un lato da una serie d'elementi strutturali posti perpendicolarmente, atti ad ospitare locali di servizio, laboratori di [[restauro]] ed una [[biblioteca]] utile per la consultazione anche dei manoscritti e codici rari in dotazione al Museo. Il corpo centrale destinato all'esposizione si conclude in una trilogia d'elementi [[abside|absidali]].

Quanto all'ordinamento espositivo, esso s'articola in una serie di percorsi dialettico-comparativi di materiali diversi, secondo una disposizione elastica ed interpretativa – quindi con possibilità di volta in volta di "mutuazione" di rapporti stilistico-formali tra le opere esposte –, offrendo, anche ai non addetti ai lavori, la chiave di lettura più adatta per una percezione immediata della complementarità dei processi fenomenologici artistici in ambito isolano e/o continentale in un dato momento storico.

Inoltre la contemporanea percezione ottica, mediante ampie vetrate sull'area esterna antistante l'edificio, dei frammenti architettonici collocati su piani inclinati – "''come ricomposti su un leggio''", ed accostati (non saldati) fra loro in modo da proporre l'unità compositiva originaria – consentirebbe, oltre al recupero del patrimonio architettonico, la conoscenza attraverso parametri comparativi dei mutamenti della cultura messinese attraverso i secoli.

La disposizione dei materiali in un certo ordine cronologico agirebbe in senso duplice, e all'interno, suggerendo i percorsi, e all'esterno, nelle tappe corrispettive del secondo circuito, consentendo ad esempio di poter osservare un dipinto del '500 e del '600, al di là delle vetrate, di fruire contemporaneamente la visione di un portale rinascimentale o di una finestra architravata [[barocco|barocca]]. In tal modo si creerebbe simultaneamente, attraverso l'aggancio delle immagini dei prodotti figurativi e quelli monumentali, la visualizzazione unitaria di un periodo storico e di una cultura.

All'estremità dell'edificio, negli spazi interni delimitati da pareti semicircolari che consentirebbero una pluralità di punti d'osservazione, si collocherebbero, senza isolarle dal contesto museale, le opere conclusive di un iter storico-culturale (quali ad esempio il [[Polittico di San Gregorio|polittico]] di [[Antonello da Messina|Antonello]] o le tele di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio]]).

In una zona leggermente decentrata del salone d'esposizione, illuminata da lucernari in un gioco scambievolmente illusorio d'interno/esterno, si collocherebbe la statua di Nettuno del Montorsoli, in una disposizione che – consentendo attraverso piani intersecantisi, di fruire di una triplice possibilità di vedute, in una pluralità d'approcci, (dal basso com'era originariamente, all'altezza dei contorni facciali e dall'alto) – si avvicina alla soluzione adottata da Scarpa per la sistemazione della statua di Cangrande nel restauro di [[Castelvecchio (Verona)|Castelvecchio]] a [[Verona]].

Nell'area sottostante, infine, troverebbero collocazione i frammenti architettonici e decorativi in alcun modo riconducibili a nuove entità figurative. Questi, posti finalmente al coperto, risulterebbero non solo fruibili alla vista, sebbene separati dai percorsi, ma anche in grado di ristabilire il rapporto dialettico interno/esterno con altre opere monumentali collocate all'aperto.
== La regionalizzazione ==
Nel [[1977]] la competenza sul museo passa alla Regione Siciliana, che diviene ''Museo regionale interdisciplinare di Messina''. Nel 1984 il museo viene ordinato ed allestito secondo un sistema storicistico<ref>[https://ift.tt/2tb4WWN BBCC Regione Siciliana]</ref>.

===Il progetto Basile-Manganaro===
[[File:Museo regionale di messina, antonello da messina, madonna col bambino e cristo in pietà 01.JPG|thumb|[[Antonello da Messina]], ''Madonna col bambino e cristo in pietà'']]
Il progetto Scarpa-Calandra e le soluzioni ottimali che propone (fra le molte anche il recupero del [[patrimonio]] architettonico senza il falsante criterio del ripristino) non trova però sbocco all'attuazione.

Nel frattempo la commissione giudicatrice, incaricata d'esaminare i progetti del nuovo Museo presentati alla gara d'appalto-concorso indetta dal Comune di [[Messina]], approva quello firmato dagli architetti F. Basile e M. Manganaro che è in corso di realizzazione.

In attesa della realizzazione definitiva del complesso, si è provveduto di recente ad una totale ristrutturazione della sede esistente, elaborando dati ed indicazioni del progetto base Scarpa-Calandra. Il nuovo ordinamento, che ha all'interno ha rinnovato l'antico edificio, è stato curato dalla direttrice del Museo, Francesca Campagna Cicala e dall'architetto Antonio Virgilio.

Nelle quattordici sale d'esposizione, più che la precedente classificazione fra le arti per settori, sono stati privilegiati moderni criteri espositivi del ricco patrimonio in dotazione; in altre parole secondo una visione non selettiva, ma omogenea della realtà figurativa, che nelle periodizzazioni storiche dell'arte comprenda finalmente qualsiasi genere e materiale.

"''Il criterio''" – afferma la Campagna Cicala – "''nasce dalla natura stessa delle collezioni del museo, la cui provenienza eterogenea e differenziata nei criteri di raccolta si caratterizza fondamentalmente come documentazione della produzione artistica locale e come storia della cultura e del gusto. In questo modo si ritiene acquisti maggiore risalto la continuità dei valori storici, dove il particolare interesse artistico che un pezzo può assumere non risulti isolato, ma si ponga dialetticamente a comporre quel recupero e quella valorizzazione di un contesto – spaziale e atemporale – che li ha prodotti… (e) svolgere un ruolo politico e soprattutto economico di grande rilievo nell'ambito del [[Mar Mediterraneo]]''".

Se "''il Museo non è altro che l'apparato che trasforma i risultati della ricerca scientifica in cultura generale''", quello di [[Messina]] deve recuperare anche una funzione pilota d'aggregazione-stimolazione culturale all'interno del contesto urbano.

In questo senso sono previste le iniziative, programmate dalla direttrice e mirate ad interlocutori quali istituzioni [[scuola|scolastiche]], organismi ed associazioni.

La ristrutturazione architettonica del Museo consiste in una razionale disposizione interna che individua usi e funzioni.

Nel piano cantinato sono collocati il laboratorio e un deposito d'attrezzature, centrali termica ed elettrica, le basi espositive delle statue di [[Scilla (mostro)|Scilla]] e del Nettuno, reperti archeologici e frammenti architettonici. Nel piano terra si trovano gli uffici, la [[biblioteca]], l'esposizione di materiali archeologici e d'età medievale, [[bizantini|bizantina]], [[normanni|normanna]], e rinascimentale, la sala per conferenze, i locali intitolati a ad Antonello e alla sua scuola, ai Fiamminghi, al [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], ai Manieristi in una disposizione che lascia spazio anche alle coeve espressioni artistiche, dalla scultura alle arti decorative.

Nel piano soprastante sarà curato inoltre un allestimento che, privilegiando le oreficerie, le stoffe, le maioliche ed altri manufatti d'arte cosiddetta minore, le accomunerà alle opere d'arte figurativa dal XVII al XIX secolo collocate nei depositi.

Tuttavia, oltre questi materiali, attendono collocazione anche numerosi frammenti di decorazione architettonica e scultorea provenienti dagli edifici civili e religiosi distrutti dal [[terremoto|sisma]]: colonne, cornici, pannelli decorati "a mischio", statue, fregi, stemmi ed insegne araldiche, attualmente giacenti negli spazi esterni intorno al Museo; mentre sono stati recentemente disposti lungo il viale d'accesso alcuni rilievi scultorei, in parte provenienti dal Duomo che portano il segno di lapicidi locali dei secolo XII e XIII, il capitello a foglie stilizzate d'acanto, formelle marmoree, acquasantiere, capitelli e un mortaio con protomi leonine.

===Il completamento===
I lavori, iniziati nel 1984 si completano nel 1995, poi si succedono ulteriori interventi, terminati nel [[2013]], dopo un finanziamento dell'Unione europea di tre milioni di euro. Seppur completato, tuttavia, l'edificio apre al pubblico (inizialmente in maniera parziale) solo il 9 dicembre 2016<ref>''Repubblica'' - Palermo, 22 giugno 2016</ref><ref></ref>. Il 17 giugno 2017 il museo completa la sua apertura con tutti gli spazi espositivi rinnovati.<ref></ref>

==Materiali==
Il Museo illustra l'arte figurativa messinese dal secolo XII al XVIII. Le collezioni di dipinti e sculture, oggetti d'arte e manufatti decorativi sono ordinate secondo un criterio cronologico e comprendono opere di autori prestigiosi come [[Antonello da Messina]], [[Mattia Preti]], [[Caravaggio]], [[Girolamo Alibrandi]], [[Vincenzo Catena]], [[Annibale Carracci]], [[Francesco Laurana]] e molti altri.

Del prezioso [[Tesoro del Duomo (Messina)|tesoro proveniente dalla Cattedrale di Messina]], il pregevole Ramo fiorito in oro, smalti, perle e smeraldi di orafo messinese fine del XVII secolo, gli unici gioielli esposti sono quelli delle Due corone di sacra immagine, opera di oreficeria siciliana dell'inizio del XIV e del XVII secolo. Gli altri gioielli, che erano collocati entro una teca a loro dedicata, sono tuttora custoditi nei depositi nel Museo.

=== Le opere marmoree ===
[[File:Museo regionale di messina, anonimo del XII-XIII sec., leone stiloforo.JPG|thumb|Anonimo del XII-XIII sec., leone stiloforo]]
Nel Museo sono presenti cospicui esempi della produzione marmorea. A maestranze [[bizantini|bizantine]] appartengono il '''[[capitello]] cilindrico con foglie d'acanto''', palmette e girali, e il '''[[capitello]] corinzio''' con trafori e fregi geometrici a losanghe nell'abaco.

Ad artisti d'epoca [[normanni|normanna]] (secolo XI) è attribuita la '''coppia di pilastrini''' con iscrizioni [[cufico|cufiche]] e motivi [[Fitomorfo|fitomorfi]]. Un secolo dopo fu eseguito il '''[[battistero|fonte battesimale]] di Gandolfo''', firmato e datato ([[1134]]), con quattro testine lavorate a mezzo tondo. Sempre nello stesso periodo a maestranze normanne è attribuito il '''capitello marmoreo con foglie d'acanto e viticci''', mentre il '''[[capitello]] con uccelli e volti umani''' è [[gotico (arte)|gotico]].

Proveniente dalla [[chiesa (architettura)|chiesa]] di San Nicolò e attribuita a maestranze locali quattrocentesche, si trova esposta la [[Acquasantiera|'''pila''']] con raffigurazioni di santi a mezzo busto lungo la fascia esterna.

Inoltre, nell'atrio interno del Museo sono stati ricomposti alcuni '''portali''', provenienti da chiese distrutte, come quello trecentesco della chiesa di Santa Maria della Scala, con tralci di vite e grappoli d'uva nella fascia degli stipiti e nell'[[architrave]]. Invece, il portale, con colonne di fusto scanalato su alta base decorata con motivo a grottesca e girali fitomorfi, il [[sarcofago]], con ornamentazione zoomorfa e nastriforme alternata ad erme, e la lapide marmorea con mostri marini appartengono al XVI secolo e mostrano spiccato gusto tardo-manieristico.

Si ricordano '''i pannelli lavorati a mischio''', opera di maestranze messinesi, che seppero accordare ai timbri locali esperienze cromatiche e prospettico-illusionistiche del barocco romano e napoletano. Una quantità notevole di tali tarsie a marmi policromi, testimonianza residua della ricchezza decorativa degli interni delle chiese cittadine fin dagli inizi del [[XVII secolo|Seicento]], venne raccolta nel Museo dopo il [[Terremoto di Messina del 1908|sisma]].

===Gli intarsi===
[[Messina]] fu probabilmente la prima città siciliana ad ospitare artigiani bizantini esperti nella lavorazione a [[intarsio]], in cui veniva usata a comporre elaborati disegni la tecnica a "mischio". Questa consisteva nell'inserimento di scaglie e tessere di [[marmo]] di diversa cromia (perlopiù di provenienza locale) e di una particolare sostanza [[vetro]]sa dalla colorazione azzurrina tipica dell'area messinese.

Gli esemplari di [[intarsio|tarsie]] marmoree esistenti nel Museo provengono in gran parte dalle distrutte chiese di San Nicola e di San Gregorio: le '''colonne intarsiate''' lungo il fusto e nella base ([[XVII secolo|XVII sec.]]), il paliotto con motivi floreali, uccelli e stemma vescovile centrale entro due riquadri delimitati di fasce di cromia contrastante, e ancora il gruppo di lastre a tarsia marmorea con lapislazzuli e pietre a pasta vetrosa e la lastra con grande insegna araldica.

Alla prima metà del [[XVII secolo|secolo XVII]] appartengono, inoltre, due '''pannelli a tarsia''': uno con motivo prospettico, tavola imbandita e pavimento a riquadri, l'altro con fontana centrale e pesci guizzanti (attualmente collocati in magazzino).

È esposto infine un pannello murale a tarsia con effetti prospettici e illusionistici raffigurante un portello girevole da clausura nei cui ripiani sono collocati vari oggetti d'uso quotidiano.

===Il materiale ligneo===
Il materiale ligneo comprende le '''travi dipinte''' a tempera dei secolo XIII e XIV provenienti dal soffitto del [[Duomo di Messina|Duomo]] e raffiguranti ''Angeli guerrieri'', ''San Giorgio'' e ''Giona che esce dalla bocca della balena''.

Sono esposte inoltre opere eseguite con tecnica a [[mosaico]] da mosaicisti messinesi: ''la Madonna in trono'', di epoca angioina, ma bizantineggiante nella "''razzatura rilucente d'oro''" (Consoli) e la duecentesca ''Madonna della Ciambretta'', opera di maestranze bizantine e locali che operavano insieme in quel dato momento storico.

Ancora a quel periodo appartiene la Croce stazionale attribuita a alla bottega di [[Giunta Pisano]]. È presente un crocifisso in legno policromo appartenente ad un autore probabilmente della metà del secolo XV. Un altro reperto esposto è l'Arca funeraria di Francesca Lanza Cybo (1618) in [[bronzo]] dorato, marmo, legno e [[rame]] sbalzato.

===Gli arredi sacri===
Fra gli arredi sacri sono notevoli: un graduale inedito del [[1481]] opera di un frate dalmatico, proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Gesù Inferiore, la tonacella con ricami di pavoni, testine ed uccelli in [[seta]] policroma su fondo avorio, il paliotto detto della Ciambretta del secolo XVII lavorato a ricami con fili d'[[oro]] ed [[argento]], perline, coralli e pietre dure, i settecenteschi paliotti in lamina d'argento e rame sbalzato, la croce astile del secolo XVII con il Crocifisso e l'Immacolata in lamina d'argento lavorata a sbalzo e cesello, il braccio reliquario di Sant'Alberto dei secoli XVI e XVII, il reliquario a forma di croce in argento e cristallo di rocca, il settecentesco [[ostensorio]] in argento e rame dorato con globo sormontato dal pellicano.

Opera di maestranze messinesi quattrocentesche sono ancora la croce astile in bronzo con figure di profeti e di santi incise su smalti e la [[pisside]], datata [[1614]], lavorata a sbalzo e a cesello, inedite entrambe.

Dalla bottega di Francesco Donia proviene il calice, datato [[1667]], riccamente lavorato con testine alate, scudi ovoidali, cartocci alternati a corone e foglie lanceolate nel bordo della base. Opera di maestranze locali sono anche i diademi in argento dorato dei secoli XVI e XVII. Infine, sempre della seconda metà del secolo XVII e proveniente dalla chiesa di San Paolo, è la pregevole Croce in bronzo e corallo che presenta molti riscontri con esemplari analoghi di scuola trapanese.

Non esposti ma da ricordare sono ancora il paliotto – in lamina d'argento lavorato a sbalzo e con rilievi a tuttotondo d'angeli reggicorona con scene della vita di San Benedetto entro riquadro centrale polilobato e ritratti di Santi dell'ordine in medaglioni ovali (1714) – e la testa di Santo (Camillo o Gaetano) in argento rifinito a bulino del secolo XVIII.

Ottima sistemazione ha trovato invece la berlina del senato messinese, proveniente dal Palazzo Senatorio, lavorata ad intagli e a tuttotondo con fregi in [[legno]] dorato, opera pregevole di Domenico Biondo, con scene dipinte a fresco da Letterio Paladino (1742).

Infine saranno esposte nelle sale in allestimento al piano superiore, altre pregevoli opere:
* la cartagloria argentea datata [[1693]],
* la pace in argento dorato cesellata, raffigurante la Pietà (secolo XVII) il reliquiario in argento, cristallo e bronzo dorato con testine alate in argento (secolo XVII),
* la mattonella maiolicata (secolo XVII) raffigurante [[San Giovanni Battista]],
* lo scrigno in noce con intarsi in [[madreperla]] ed avorio (secolo XVIII),
* la ''consolle'' intagliata e dorata con globo dorato (secolo XVIII),
* la statuetta in [[alabastro]] [[San Michele Arcangelo]] (secolo XVIII),
* lo sportello di ciborio in argento lavorato a sbalzo e raffigurante la Cena di [[Emmaus]] (secolo XVIII),
* il reliquiario in argento e cristallo di rocca (secolo XVII),
* il vaso di [[Caltagirone]] e le maioliche policrome,
* il calice in argento con fusto tornito (secolo XVII),

[[File:Mario Minniti Miracolo della vedova di Naim Messina Museo regionale.jpg|thumb|300x300px| [[Mario Minniti]] ''Miracolo della vedova di Naim'' ]]l'[[ostensorio]] in argento e rame dorato con angelo che sorregge la sfera, raggi in rame dorato e puttini in bronzo (secolo XVIII), e così via.

Tuttavia per esporre tutto questo ed altro materiale conservato nei depositi, non è sufficiente la ristrutturazione della sede, ma è improcrastinabile l'apertura di quella definitiva, purché corrisponda – fatte salve le funzioni indispensabili della conservazione, della tutela e della documentazione – alle esigenze di un allestimento secondo le attuali metodologie espositive e i criteri di distribuzione degli spazi interni.

In tal modo non solo sarà possibile confrontare le opere d'arte decorativa con quelle figurative, dalle tavole di scuola fiamminga al polittico d'[[Antonello da Messina]], dalle sculture montorsolesche alle tele di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio]], ma – istituiti rapporti di complementarità conoscitiva – ricomporre finalmente in soluzione unitaria il tessuto storico-culturale del territorio.

Il Museo pubblico – luogo come pochi altri atto a fornire materiale informativo e documentario –diviene allora laboratorio di ricerca e di studio non solo per gli addetti ai lavori. In esso, mediante l'istituzione di corsi di [[restauro]], è possibile formare nuove professionalità&nbsp;– come capacità di conoscere i materiali, dal dipinto al tessuto, dalla ceramica al ferro battuto, dal marmo all'oreficeria –, uniscano la conoscenza di tecniche antiche e nuove.

== Opere Principali ==
'''[[Caravaggio]]'''

* [[Adorazione dei pastori (Caravaggio)|Adorazione dei pastori]]
* [[Resurrezione di Lazzaro (Caravaggio)|Resurrezione di Lazzaro]]

'''[[Antonello da Messina]]'''

* [[Polittico di San Gregorio]]
* [[Madonna col Bambino benedicente e un francescano in adorazione|Madonna col bambino benedicente e un francescano in adorazione]]

'''[[Colijn de Coter]]'''

* Deposizione

'''[[Mattia Preti]]'''

* Madonna della Lettera

'''[[Antonello Gagini]]'''

* Edicola
* Madonna col bambino
* Madonna degli Angeli

'''[[Mario Minniti]]'''

* Miracolo della vedova di Naim
* Decapitazione del Battista
* Circoncisione
* Madonna del Rosario

[[Antonio di Saliba|'''Antonello de Saliba''']]

* Madonna con il Gelsomino
* Santa Domenica
* Santa Caterina d'Alessandria

'''[[Giovanni Angelo Montorsoli]]'''

* Santissima Trinità
* [[Fontana del Nettuno (Messina)|Fontana del Nettuno]] (Originale)

'''[[Francesco Laurana]]'''

* Madonna col Bambino

'''[[Goro di Gregorio]]'''

* Madonna degli Storpi

'''[[Rinaldo Bonanno]]'''

* Monumento funebre Marchesi-Barresi

'''[[Girolamo Alibrandi]]'''

* Giudizio Universale

'''[[Alessandro Allori]]'''

* Madonna dell'Itria

'''[[Antonello Freri]]'''

* Monumento Balsamo

'''[[Martino Montanini]]'''

Vittoria o Pace e Fortezza

'''[[Letterio Subba]]'''

La Dea Calipso che accoglie Telemaco

Amore e Pizia

Orione fondatore di Messina e le ninfe Lapizia e Fetusa ricevono da Orione la prima lepre uccisa

Istituzione della Compagnia dei verdi

L'Addolorata

La Maddalena ai piedi di Gesù

Natività della Vergine

Ambasceria dei Messinesi alla Vergine

'''[[Matthias Stomer]]'''

Caio Muzio Scevola alla presenza di Porsenna

Adorazione del pastori

==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Museo regionale di messina, lapidario, annunciazione.JPG|Annunciazione
File:Museo regionale di messina, lapidario, 04.JPG
File:Museo ME 2018 01 31 17.jpg|Madonna col Bambino, [[Francesco Laurana]]
File:Museo ME 2018 01 31 21.jpg|Madonna col bambino, [[Antonello Gagini]]
File:Museo ME 2018 01 31 12.jpg|Madonna degli storpi, [[Goro di Gregorio]]
File:Museo ME 2018 01 31 33.jpg|''Fede''
File:Museo ME 2018 01 31 35.jpg|''Speranza''
File:Museo regionale di messina, anonimo del XII-XIII sec., leone stiloforo.JPG|Leone Stiloforo
File:Museo regionale di messina, leggio a forma di pellicano, di scuola renana, xvi sec. 03.JPG|Leggio a forma di pellicano, XVI sec.
File:Museo ME 2018 01 31 25.jpg|Monumento funebre Marchesi-Barresi , [[Rinaldo Bonanno]]
File:Museo ME 2018 01 31 42.jpg
File:Museo ME 2018 01 31 10.jpg|Sarcofago [[Luca di Messina|Luca I Archimandrita]], 1175
File:Museo ME 2018 01 31 41.jpg
File:Museo regionale di messina, girolamo alibrandi, giudizio universale.JPG|[[Girolamo Alibrandi]], Giudizio universale.
File:Mario Minniti Miracolo della vedova di Naim Messina Museo regionale.jpg|[[Mario Minniti]] - Miracolo della vedova di Naim
File:Museo regionale di messina, caravaggio, resurrezione di lazzaro.JPG|[[Caravaggio]], [[Resurrezione di Lazzaro (Caravaggio)|Resurrezione di Lazzaro]]
File:Caravaggio - Adorazione dei pastori.jpg|[[Caravaggio]], [[Adorazione dei pastori (Caravaggio)|Adorazione dei pastori]]
File:Museo regionale di messina, antonello da messina, polittico di san gregorio 01.JPG|[[Antonello da Messina]], [[Polittico di San Gregorio]]
File:Museo regionale di messina, antonello da messina, madonna col bambino e cristo in pietà 01.JPG|[[Antonello da Messina|Antonello da messina]], [[Madonna col Bambino benedicente e un francescano in adorazione|Madonna col bambino e cristo in pietà]]
File:Museo ME 2018 01 31 11.jpg|Vergine Orante
File:Mattia Preti Madonna della lettera Messina Museo Regionale.jpg|[[Mattia Preti]], Madonna della lettera
File:Museo ME 2018 01 31 31.jpg|Santissima Trinità, [[Giovanni Angelo Montorsoli|Montorsoli]]
File:Museo ME 2018 01 31 24.jpg|Monumento Balsamo
File:Museo ME 2018 01 31 46.jpg|Monumento funebre Francesca Lanza Cybo
</gallery>
--->

== References==
<references />


==External links==
*

[[category:Buildings and structures in Messina]]
[[category:Archaeological museums in Italy]]
[[category:Art museums and galleries in Sicily]]

March 08, 2020 at 09:16AM

Athletics at the 1981 Summer Universiade – Women's 4 × 400 metres relay

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Athletics at the 1981 Summer Universiade – Women's 4 × 400 metres relay

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The '''women's [[4 × 400 metres relay]]''' event at the '''[[Athletics at the 1981 Summer Universiade|1981 Summer Universiade]]''' was held at the [[Stadionul Naţional (1953)|Stadionul Naţional]] in [[Bucharest]] on 26 July 1981.<ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref> It was the first time that this event was contested by women at the Universiade.

==Results==
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center"
|-
!Rank !! Nation !! Athletes !! Time !! Notes
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| || align=left| || align=left|[[Ana Ambrazienė]], [[Irina Baskakova]], [[Natalya Alyoshina]], [[Irina Nazarova]] || 3:26.65 ||
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|-
| 5 || align=left| || align=left| || 3:43.90 ||
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| 6 || align=left| || align=left| || 4:09.93 ||
|}

==References==





[[Category:Athletics at the 1981 Summer Universiade]]

March 08, 2020 at 09:33AM

First Case of Virus Found in Cambodia

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First Case of Virus Found in Cambodia

A 38-year-old man in Siem Reap is the first Cambodian diagnosed with the coronavirus, the Health Ministry announced Saturday.

The development prompted the Cambodian government's decision to close schools in the provincial capital for two weeks and cancel a gathering scheduled for next month to celebrate Khmer New Year near the Angkor Wat temple complex.

The man with the confirmed case of COVID-19 was among four Cambodians placed under quarantine at Siem Reap Provincial Referral Hospital this week because of direct contact with a Japanese citizen who left Cambodia on Tuesday and tested positive upon arrival at Chubu Centrair International Airport near Nagoya, Japan. The Japanese man had been in the Philippines and Thailand before Cambodia, where he started to feel sick. A representative of the World Health Organization said it was investigating his case.   

Some 40 other people in Siem Reap have been isolated under medical supervision because of indirect contact with the Japanese man, government officials said Saturday.

Health Minister Mam Bunheng said at a news conference Saturday night that the Cambodian man had shown no sign or symptoms of the virus infection but had tested positive around lunchtime Saturday.

"The Cambodian man diagnosed with COVID-19 is receiving attentive medical treatments from our staffers at the Siem Reap hospital," Mam Bunheng said, adding that the man was in stable condition as of Saturday evening.

Relatives quarantined

Mam Bunheng said three of the man's relatives had been placed in medical quarantine at the provincial hospital. A Japanese woman who had direct contact with the departed Japanese man also was in medical quarantine.   

During the news conference, the health minister stepped out briefly, an absence that turned out to have been due to phone calls from Cambodia's prime minister, Hun Sen, who ordered the two-week closure of schools in Siem Reap's downtown and the cancellation of the Siem Reap Sankranta marking Khmer New Year, celebrated April 14-16 this year.

The Cambodian man diagnosed on Saturday was "a general manager of the Japanese man's company," said the Health Ministry's spokeswoman, Or Vandine. "They had close contacts. All four people worked in the same office room with the Japanese man."

The Cambodian government so far has maintained that the nation has had only one confirmed case of the coronavirus, despite concerns domestically about the efficiency of its screening and monitoring.  The case involved a Chinese man who tested positive on January 27, after entering the country from Wuhan, where the virus was first detected, through Sihanoukville on January 23. He has since tested negative and was released from a hospital last month.

FILE - Cambodian Prime Minister Hun Sen gives flowers to a passenger who disembarked from the MS Westerdam at the port of Sihanoukville, Cambodia, Feb. 14, 2020.

Earlier this week, Hun Sen asked his government to prepare for the COVID-19 outbreak. The prime minister asked ministries to cut their capital expenditure by half without cutting salaries, and the Finance Ministry set aside $30 million to deal with the epidemic.   

Hun Sen's announcements were in stark contrast to his earlier attempts to downplay the viral outbreak.   

In January, he urged Cambodians stranded in China to remain and help fight the virus. In early February, Hun Sen traveled to China to meet Chinese Premier Xi Jinping.  Several weeks later, he handed flowers to passengers disembarking in Sihanoukville from a cruise ship after Thailand, Japan, Taiwan, the Philippines and Guam had barred the ship, even though the Holland America Line said no cases of COVID-19 had been confirmed among its 1,455 passengers and 802 crew members.


March 08, 2020 at 09:02AM

Fear Grows in Italy as Coronavirus Containment Fails to Slow Spread

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Fear Grows in Italy as Coronavirus Containment Fails to Slow Spread

Romans woke Saturday to learn that the leader of Italy's Democratic Party had tested positive for the coronavirus and that the virus had also infected an official inside the Vatican, the walled city-state in Rome.

News that Nicola Zingaretti, the first leading Italian politician confirmed to have contracted COVID-19, came amid mounting fears that the government's containment policies, the most far-reaching in Europe, were not working to halt the spread of the virus from northern Italy. Italians were further dismayed to learn from the Civil Protection Agency that there had been a jump in the death toll from coronavirus.

With confirmed cases still rising apace, the Italian government was poised to broaden drastically the lockdown, according to reports.

Eleven towns in the north were locked down, but a draft decree, which the government had yet to approve, would impose a lockdown on the whole of the Lombardy region and 11 provinces in other nearby regions. The lockdown would include Milan and Venice, imposing a virtual ban on people entering or leaving. The regions would be locked down until April 3, Italian media reported.

Media reports were not clear about when the lockdown would start, but the Italian newspaper Corriere Della Sera said it was "imminent."

Zingaretti, whose brother is a popular television actor, announced he had tested positive in a video he posted on his Facebook page, saying, "So, it's arrived, I also have coronavirus." He added: "I am fine, and therefore I am in quarantine at home. From here, I'll continue to do what I can do. My family are also following the protocols, and ASL [the local health authority] is contacting people who have worked closely [with me] in recent days to carry out checks. I have always said 'don't panic' and that we will fight this."

The Democratic Party rules Italy in a coalition government with the Five Star Movement.

FILE - The leader of Italy's far-right party, Matteo Salvini, gestures during a news conference in Rome, Feb.13, 2020.

Salvini bodyguard tests positive

On Friday, it emerged that one of the bodyguards protecting Matteo Salvini, leader of the populist, anti-migrant Lega party, had tested positive for the virus. Salvini, who has mounted fierce criticism of the government's response to coronavirus, appeared to dismiss calls to self-isolate, saying he felt fine and arguing he had little contact with the bodyguard. But he added, "Obviously, I'll do everything that the health authorities will ask me to do, like any other citizen."

Five Star Movement politician Carlo Sibilia said Salvini should self-quarantine.  "The virus does not look at your name. It does not look at your social position or your parliamentary status," Sibilia said. "We invite all those, including Salvini, who have documented contacts with people who have tested positive to follow the measures developed by the government and not to go it alone, because it would mean endangering Italian citizens."

The unrelenting rise in confirmed cases in Italy – and the jump in the death toll to around 4% of confirmed cases – has prompted some countries to order their airlines to curtail flights to Italy. Last week, British Airways and budget carriers Ryanair and EasyJet reduced their numbers of flights, mainly to cities in the worst-affected north. They did so unprompted by government requests.

Austria and Georgia said Saturday that they were halting all flights to Italy, and Norwegian Air said it was suspending service between Oslo and Milan. The Czech Republic on Friday announced that any of its citizens returning home from vacations in Italy must self-quarantine for 14 days. The Czech prime minister said Czechs must avoid all travel to Italy. "We call on all citizens of the Czech Republic not to travel ANYWHERE in Italy," Prime Minister Andrej Babis said in a Twitter post.

As of Saturday, Italian authorities reported 5,883 confirmed cases of the virus, the fourth-highest number after China, South Korea and Iran. Of that number, 233 people have died. Italy has carried out 36,359 tests.

FILE - A man cleans an empty classroom at Bicocca University in Milan, Italy, March 2, 2020. Italian authorities have closed schools and universities in Lombardy and northern regions to prevent the spread of the coronavirus.

11 towns locked down

Eleven small towns – 10 in Lombardy and one in Veneto – have been on lockdown for almost two weeks, and government officials told VOA they were considering extending the quarantines. Schools and universities across the country have been shuttered until March 15, and major soccer matches have to be played behind closed doors until April 3.

The contagion is damaging the Italian economy and its important tourism industry. Confturismo, the national tourist confederation, projected the crisis could cost the country more than $8 billion in lost tourist revenue by May.

Italian officials said they were likely to announce further sweeping measures, including locking down more towns. The government urged people not to shake hands or hug and has begun recruiting retired doctors and nurses as part of an effort to bolster the health care system.

Until recently, Romans seemed confident that the city would escape major contagion. There are 49 confirmed cases in Rome and the surrounding region of Lazio. But the city has become emptier – and not just because of a 90% plunge in the number of tourists in Rome. The normally thronged historic piazzas are bare of locals as well. Restaurants, cafes and bars report a drastic drop in customers. Staff wonder how long the crisis will last and how it will affect their jobs.

Many tune into the televised evening updates on the virus from the top officials of the Civil Protection Agency. The World Health Organization has advised Italy to boost the number of intensive care beds from 5,000 to 7,500 in the coming days.

Tourists visit the Colosseum in Rome, March 7, 2020. With the coronavirus emergency deepening in Europe, Italy risks falling back into recession as foreign tourists are spooked and the global market shrinks for prized artisanal products.

Too much or not enough?

Fear and frustration are building, and Italians are split about whether the government is being too drastic in its actions or not drastic enough. Some say containment measures such as school closures should have been introduced two months ago. Within the locked-down towns in the north there are complaints of shortages of medical equipment and even doctors, along with appeals for more face masks.

Some question why schools are being closed but not factories and offices, saying there is no logic to the measures. The Lega party and other anti-migrant political groups blame the crisis firmly on China, a line of criticism that their opponents say is fueling harassment and abuse of Chinese Italians and of anyone who has an Asian appearance.  

One Lega politician apologized after saying on television, "It is a cultural fact that China has paid a big price for this epidemic because we have seen them all eat living mice and things like that."


March 08, 2020 at 06:45AM

FL Sen. Rick Scott: We need to have a conversation with the cruise industry

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FL Sen. Rick Scott: We need to have a conversation with the cruise industry America needs to have a conservation with the cruise industry on coronavirus, Florida Republican Sen. Rick Scott said Saturday.
March 08, 2020 at 04:35AM

Southern Branch of the National Central Library & National Repository Library

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Southern Branch of the National Central Library & National Repository Library

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'''Southern Branch of the National Central Library & National Repository Library''' is a subsidiary of [[National Central Library]] under [[Ministry_of_Education_(Taiwan)|Taiwanese Ministry of Education]]. The project was initiated in early 2000s during [[Chen Shih-Bian]]'s presidency and was then suspended by [[Ma Ying-Jeou]]'s regime in late 2000s and was ultimately revived in [[Tsai Ing-Wen]]'s leadership in the effort to close the [[north-south divide in Taiwan]] over the disparity of education opportunity and resources. The construction work is set to complete in 2021 in [[Tainan City]].<ref name="國家圖書館南部分館暨聯合典藏中心新建工程資訊網 2020">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="中央社 CNA 2018">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="館長曰">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="聯合新聞網 2018">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="discrimination">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="時報電子報 2016">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="自由時報電16">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref><ref name="archive.is 2018">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref>

==Reference==

March 08, 2020 at 01:41AM

Richard Balcombe

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Richard Balcombe

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'''Richard Balcombe''' (born 8 September 1955)<ref>[https://ift.tt/2It3PKO Companies House]</ref> is a British musician, and orchestra [[Conducting|conductor]].

==Early life==
He studied piano and violin at the [[Guildhall School of Music and Drama]] in London, receiving his degree in 1976.

==Career==
He has conducted the orchestra for ''[[Friday Night Is Music Night]]'' on [[BBC Radio 2|Radio 2]]<ref>[https://ift.tt/2PWXdbF Friday Night is Music Night]</ref><ref>[https://ift.tt/2VZOjhg BBC Music]</ref>, working with the [[BBC Concert Orchestra]].

==Personal life==
He lives in [[Sawbridgeworth]] in [[Hertfordshire]].

==References==


==External links==
* [https://ift.tt/3cH5utW Richard Balcombe]
* [https://ift.tt/2PUmZ0k IMDb]


[[Category:1955 births]]
[[Category:Alumni of the Guildhall School of Music and Drama]]
[[Category:BBC Orchestras]]
[[Category:British conductors (music)]]
[[Category:People from Sawbridgeworth]]

March 07, 2020 at 11:35PM

Is Coronavirus Outbreak a Pivotal Moment for China?

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Is Coronavirus Outbreak a Pivotal Moment for China?

The death last month of China's whistleblowing doctor Li Wenliang, weeks after he warned of a new, unnamed coronavirus in an online chatroom, triggered an outpouring of calls for free speech in the world's most populous authoritarian country.

In online chatrooms, many mourned the doctor's passing as they talked about the importance of transparency and free speech and demanded an end to the party's ever-expanding control over all aspects of life. Some saw echoes of the Tiananmen Square protests in 1989, but others said the Chinese government's heavy handed controls and massive surveillance apparatus are too effective at neutralizing dissent.

Analysts told VOA Mandarin that not only is this coronavirus moment nothing like the spring protests of 1989, but free speech in China continues to worsen despite Beijing's rise on the global stage.

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Outcry and crackdown

Days after Li's death, Jan. 31, a sudden knock on his door awakened Su Ping. A 48-year-old who owns two financial companies and lives in Shenzhen, China's high-tech hub, Su found police officers at the door. They told him someone had reported him for "publishing inappropriate statements online."

The officers took Su to the police station. There, he signed a document promising, "not to publish inappropriate statements or do anything that would cause panic" in the future.

Su said the "inappropriate statement" was an open letter he signed online mourning Li's death and calling for freedom of speech and transparency. Snatched from his home in the middle of the night, and well aware of the authorities' ability to make him disappear, Su said he had little choice but to sign the document.

FILE - This photo taken Feb. 7, 2020, shows a man bowing in front of flowers and a photo of the late ophthalmologist Li Wenliang outside the Houhu Branch of Wuhan Central Hospital in Wuhan, Hubei province, China.

Inflection point

Authorities warned, then silenced Li Wenliang in early January for revealing the scope of the coronavirus outbreak. On Jan. 1, when Wuhan police announced that Li and seven others had been summoned for admonition, the local health authorities were reporting that there were dozens cases of "viral pneumonia of unknown causes" without obvious evidence of human-to-human transmission. By the time Li's death was announced Feb. 7, it was clear that he was correct and authorities had wasted time.

As of Thursday, the virus has spread to at least 88 countries with more than 98,000 confirmed cases and at least 3,300 deaths globally, according to WHO. Most of the deaths, 3,045, and confirmed cases, 80,711, are in China. The majority of those are in Wuhan.  

The announcement of Li's death unleashed a torrent of grief and anger on social media. Millions of Chinese paid tribute to him while condemning the government for valuing stability over people's well-being.

Su signed one of the open letters, which cites Article 35 of China's constitution.

It states that Chinese citizens "enjoy freedom of speech, of the press, of assembly, of association, of procession and of demonstration."

Su said he signed the open letter because, "the quick spread of the virus across the country has something to do with [the lack of] information transparency."

"I'm a bit afraid after signing the letter … but someone has to stand up," he said. "Otherwise, the situation will never change. If no one is willing to stand up, the whole situation will get worse."

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Wang Yu, a human rights lawyer, also signed the letter. Wang told VOA she signed, "because our survival rights are under threat. Many people are willing to stand up and speak out, even if they are scared of the possible crackdown from the government."

Wang said that she received a warning from the Beijing Municipal Bureau of Justice.

According to Chinese Human Rights Defenders, as of the Feb. 16 deadline for the petition that Su and Wang signed, it had only 665 signatures.

Careful courage

Lao Dongyan, a professor specializing in criminal law at Beijing's Tsinghua University, described Li's action on the virus as "careful bravery and courage" on her public WeChat account.

"We worry about the consequences for speaking out, we worry about punishment from work, discrimination from colleagues, or even a visit by the police," she wrote. "To keep our jobs, we remain silent, we keep withdrawing, until we are cornered."

She added that Li's death made her aware that the government does not tolerate speaking out on even the most basic rights. Her post, like many others, was quickly deleted.

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Chen Pokong, a U.S.-based political commentator who was a leading activist during the Tiananmen movement, described the current outcry from the public as "extremely weak" when compared to 1989 when tens of thousands took to the streets.

"After 30 years of tight control and relentless crackdown, people are scared," he said.

Wang said today's strict electronic surveillance makes it impossible for people to unite and stage public protests as they did in 1989.

"People are angry, but the key issue is the ubiquitous surveillance cameras and the grid management system. You look at the cameras, [they're] everywhere. This kind of grid management control, plus the lockdown of the cities … it's even hard for me to go out to do grocery shopping, to say nothing of going out for protests," she said, adding that she needed a pass to come and go from her neighborhood.

One citizen, two cameras

Chinese authorities have used the outbreak to set up even more rigid controls that expand the country's current surveillance network based on cell phones and street cameras.

A 2019 report from market research firm International Data Corporation predicts that by 2022, China will have up to 2.76 billion surveillance cameras, or two for each citizen.

Wang said that with such controls in place, she does not support protests by common people.

"I do not think it's wise for the bare-handed protesters to go against the modern weapons systems. There is no need to do that, and you can never win," she told VOA.

To contain the virus, China has locked down major cities and stepped up neighborhood checks nationwide. Chen said these measures serve two purposes for the Communist Party.

"On the one hand, they thought it could block the virus from spreading. On the other hand, it allows them to lock the people down, preventing them from going out on the streets and standing together," he said.

"The lockdown of the cities may not be able to block the virus, but it efficiently separates the people, making it hard for them to organize a meaningful front to speak out about poor governance."

FILE - Visitors look at the 5G mobile station and a surveillance camera by China's telecoms equipment giant Huawei on display at the China Public Security Expo in Shenzhen, China's Guangdong province, Oct. 29, 2019.

Narrative control

Beyond physical controls in Wuhan and other cities, the party is controlling public opinion.

"The government has framed the narrative such that the people that are primarily taking the blame are local level officials", said Rory Truex, an assistant professor of politics and international affairs at Princeton University.

China's governing system is one of fragmented authoritarianism, he said, where responsibility for making and implementing policies is spread across many levels of government. This structure allows for easy scapegoating in times of crisis.

On Feb. 13, the central government ousted Jiang Chaoliang, Hubei's highest-ranking party official, for mishandling the outbreak.

Truex added that in the West there's a tendency to underestimate the level of support for the Communist Party itself, especially the central leadership and someone like Xi.

"If people were going to be on the street, it would have happened by now. People can be angry about something, but it's different to go from anger to an actual social movement," he said.

Pent-up anger

Chinese media reports focus on the people's commitment to fighting the outbreak, the bravery of medical staff, government feats such as building a new hospital for Wuhan in 10 days, and most importantly, the leadership of President Xi Jinping.

Wang Juntao, a dissident who participated in Tiananmen, said the outbreak won't tarnish Xi's reputation because so many people have been brainwashed.

"The patient will say 'Two people in our family were infected due to Wuhan mayor's mishandling [of the outbreak], but President Xi came to our rescue,' " Wang said.

Still, exiled Chinese dissident Wei Jingsheng told VOA that because "the outbreak has touched the bottom line … the Chinese people will eventually hold the government accountable, by means that might not be peaceful, rational and non-violent."

"If the government makes Xi Jinping a scapegoat, that would mean something," he said. "If the high-ranking officials are not able to do this, the pent-up anger will definitely find a way out. If you don't release it, it will explode."

Lin Yang and Feng Lin contributed to this report from VOA's Mandarin Service.


March 07, 2020 at 05:51PM

Column of Leo

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Column of Leo

GPinkerton: New page, hitherto a glaring omission in Wikipedia.


The '''Column of Leo''' was a 5th century AD Roman [[Victory column|honorific column]] in [[Constantinople]]. Built for the [[Leo I the Thracian|Leo I]],<ref>''PLRE'' Leo 6</ref> ''[[Augustus (title)|augustus]]'' of the [[Byzantine Empire|east]] from 7 February 457 to 18 January 474 , the column stood in the '''Forum of Leo''', known also as the ''Pittakia''. It was a marble column, without [[Fluting (architecture)|flutes]], composed of [[Column drum|drums]] with a [[Corinthian order|Corinthian]] [[Capital (architecture)|capital]], surmounted by a statue of the emperor.<ref name=":0">Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref>

The column no longer exists, but fragments belonging to it were discovered in the mid-20th century in the grounds of the [[Topkapı Palace]], including the capital and the [[Impost (architecture)|impost]] block atop it, a complete column drum and some parts of a second, and the statue's pedestal, which was originally separated from the impost by a missing plinth. The remains are visible in the second courtyard of the [[Topkapı Palace|Topkapı]] complex. The column's own [[Socle (architecture)|socle]], pedestal, and base are lost. The statue too may be lost, or it may be the bronze statue now known as the [[Colossus of Barletta]] in Italy.<ref name=":0" />

The column's existence in the Forum of Leo, near the Topkapı Palace, is attested by mentions in several [[Medieval Greek|Byzantine Greek]] texts: the ''[[Patria of Constantinople]]'', the ''[[Parastaseis syntomoi chronikai]]'',<ref>''Parastaseis'' 67:

Ὁ Πιττάκης ὁ λεγόμενος Λέων ὁ μέγας ἐστὶν.

'The so called Pittakis is Leo the Elder'.</ref> and [[George Kedrenos|George Cedrenus]]. According to [[John the Lydian|John Lydus]], the Forum of Leo, where the column was, was at the ''pittakia''.<ref></ref> According to the ''Patria'', the column of Leo was dedicated in his honour by a sister of his called Euphemia,<ref>''PLRE'' Euphemia 3</ref><ref name=":0" /> while Cedrenus mentions Leo's wife [[Verina]];<ref>George Cedrenus, I, 563, 18:

Ὅτι ὁ εἰς τὰ Πιττάκια κίων στήλην ἔχει Λέοντος τοῦ τῆς Βερίνης ἀνδρός

'The column in the Pittakia has a statue of Leo, the husband of Verina'.</ref> no record of any dedicatory inscription has been preserved.<ref name=":0" /> The column no longer existed when [[Petrus Gyllius]] was writing his ''De Topographia Constantinopoleos et de illius antiquitatibus libri IV''. in the 1540s.<ref>Liquid error: wrong number of arguments (given 1, expected 2)</ref>

After the discovery of the various fragments around around the column's site, Byzantinist and archaeologist Urs Peschlow determined the fragments to be related to one another and published a reconstruction of the Column of Leo in 1986. In it he argued the Colossus of Barletta, a much restored Late Antique bronze statue of an emperor in armour, came originally from the summit the Column of Leo, on account of its fitting the proportions of the reconstructed column.<ref name=":1"></ref> It has elsewhere been suggested that the 1561 drawing by [[Melchior Lorck]] of the reliefs of an honorific column pedestal, usually believed to show the now-obscured pedestal of the extant [[Column of Constantine]], could show instead the vanished pedestal of Leo's column.<ref></ref>

According to Peschlows's reconstruction, the column would have been between 21 and 26 m tall, without its statue, with a column shaft of about 15 m made up of eight drums, and a socle, pedestal and base of nearly 7 m high.<ref name=":1" /><ref name=":0" /> These determinations were made by analogy to the proportions of the [[Column of Marcian]]. Leo's column was probably of eight drums; the surviving complete column drum was marked with an [[Eta|Η]], meaning "№ 8" and according to Peschlow, indicating it was the eighth drum.<ref name=":1" /> The top of the drum is somewhat concave, to bed in the capital above. Carved representations of laurel wreaths surround one edge of the surviving drums of the column shaft. The joins between the drums were concealed by these sculpted wreaths. Each wreath had in its centre a medallion at the "forehead" of the wreath inscribed with a wreathed Christian symbol related to the [[Chi Rho]] and resembling the [[IX monogram]].<ref name=":0" />

The capital, more than two metres high, and nearly 3 m broad, tapers towards a diameter at its bottom of 1.78 m, similar to the thickness of the column drums below, which measure 1.79 m at their bottom and at the top, where the wreath is measure 2.10 m.

The preserved column drums show that the 34 cm broad wreaths concealed joins fixed by three or more metal dowels, whose holes survive. The capital too was attached by dowels: four connected it with the impost block above.

The impost block, over a metre high and nearly 3 m wide at the top, has a frieze of vegetal designs of [[Acanthus (ornament)|acanthus]] leaves. On its upper side are four dowel holes in a recessed area and numerous other rectangular holes for attachments. Another surviving marble block fits the attachment above the impost block, this block itself has four dowels for the attachment of a plinth above. This plinth will have carried the statue and was fixed with metal cramps on its sides.

With its laurel wreaths connecting sections of column drums, the Column of Leo recalls the porphyry Column of Constantine, while the Column of Marcian is the closest stylistic parallel to the capital.<ref name=":0" />
[[File:TopkapiSarayi-SecondoCortile-ColonnaLeoneImpostaBis.jpg|thumb|660x660px|Impost block from the Column of Leo, in the gardens of the Topkap[[Topkapı Palace|ı]] ]]
[[File:Second Court Topkapi 2007 80.JPG|thumb|660x660px|Column drum, probably the uppermost of eight, from the Column of Leo, in the gardens of the Topkap[[Topkapı Palace|ı]] ]]
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March 07, 2020 at 04:27PM

India’s Citizenship Law Leading to Rise in Hate Crimes, Experts Warn

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India's Citizenship Law Leading to Rise in Hate Crimes, Experts Warn

Protests in India over the Citizenship Amendment Act, a law Muslims claim discriminates against them, led to violent sectarian clashes in Delhi last week, killing dozens of Muslims and Hindus.

Experts warn the controversial law, passed by India's ruling Hindu nationalist Bharatiya Janata Party in December 2019, is taking India to a point of no return, marked by a major shift away from the country's secular and religiously tolerant system. The bill could further widen the gap between Hindus and minority Muslims in the country, leading to a dangerous escalation in communal violence, they said.

"The CAA has fostered both pro and anti-CAA protests, with the state and the ruling party offering a measure of support in favor of the former. The atmosphere in Delhi, which has seen sustained protests for weeks, has become exceptionally polarized on religious grounds," Milan Vaishnav, an India expert at Carnegie Endowment for International Peace, told VOA.

Vaishnav said the Muslim population in India has felt increasingly marginalized over the years as the country's political landscape was overrun by Hindutva, a hard-line Hindu ideology fostered by the Bharatiya Janata Party (BJP).

Supporters of India's ruling Bharatiya Janata Party shout slogans during a rally in support of a new citizenship law, in Kolkata, India, Feb. 4, 2020.

"Hindutva is, quite literally, 'Hindu-ness.' It is shorthand for the BJP's Hindu nationalist agenda in that the party is premised on the notion that India is culturally a Hindu nation," Vaishnav said.

There are an estimated 200 million Muslims in India. Considered a minority community, Muslims say the December citizenship law targets them by granting citizenship to non-Muslim immigrants from neighboring countries.

The CAA law gives fast-tracked citizenship to undocumented migrants from the "Hindu, Sikh, Buddhist, Jain, Parsi or Christian communities from neighboring Afghanistan, Bangladesh or Pakistan, who entered into India on or before the 31st day of December, 2014," the law states. Indian officials say Muslim immigrants are excluded from the law because they constitute a majority in all the countries listed in the CAA.

Clashes between Hindu mobs chanting "Jai Shri Ram" (Hail Lord Ram) and mostly Muslim anti-CAA protesters left at least 46 people dead. Hundreds more were injured during the fighting as schools, businesses, properties and places of worship were torched.

Deadly riots

Babbu, a Muslim auto driver, was one of the 46 victims of the riots. His brother Pappu told VOA that Babbu was out working when a Hindu mob surrounded his rickshaw.

"I got a call from someone telling me that they saw my brother being beaten by a mob. When I reached to where he was, I found him lying on a cart severely injured. I rushed him to the hospital. He died this morning," Pappu told VOA.

Videos and images of mosques being vandalized and Muslims being beaten by Hindu mobs have circulated on social media platforms such as Facebook and Twitter, causing international concerns about the safety of Muslims in India.

All India Youth League activists burn an effigy of Indian Minister of Home Affairs Amit Shah during a protest against India's new citizenship law and Shah's presence at a political rally in Kolkata, March 1, 2020, after sectarian riots in New Delhi.

Prime Minister Narendra Modi last week called for calm, urging both sides to end days of violent clashes.

"Peace and harmony are central to our ethos. I appeal to my sisters and brothers of Delhi to maintain peace and brotherhood at all times. It is important that there calm and normalcy is restored at the earliest," Modi said in a tweet responding to riots in the capital city of more than 18 million people.

However, the opposition party, Indian National Congress, is holding the BJP responsible for the violence, and has called on Home Minister Amit Shah to resign for instigating sectarian divide in India.

"There is a conspiracy behind the violence; [the] country also saw this during Delhi elections. Many BJP leaders made inciting comments creating an atmosphere of fear and hatred," opposition leader Sonia Gandhi said, speaking of February local legislative election in Delhi in which the BJP suffered a major loss to Aam Aadmi Party.

Muqtedar Khan, a professor of Islamic political philosophy at the University of Delaware and India expert at the Center for Global Policy, told VOA that policies endorsed by the current government are seen by many Indians as divisive and destructive to centuries-old communal bonds in the country.

"This has been an extremely egregious and atrocious display of communal politics from police and leaders. And it has put the fear of God in the Muslim minority. … They are living in terror," Khan said. He added the Hindutva movement was comparable to radical Islamic movements that want to establish their own state with Sharia laws.

Hindutva

The term Hindutva, or the essence of Hinduism, was coined in the 1920s by Hindu nationalist Vinayak Damodar Savarkar and adopted by the Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS). RSS is a hard-line Hindu organization closely affiliated with Modi and the BJP.

"RSS is not like ISIS and the BJP is certainly not like al-Qaida. They may be like the Muslim Brotherhood or the Freedom and Justice Party [in Egypt]." Khan told VOA, using an acronym for the Islamic State group.

He warned that further isolation of the Muslim minority could be exploited by jihadist groups like IS to recruit members of the community.

Last week, pro-IS outlet al-Qitaal Media Center reportedly launched a publication titled "Voice of Hind," calling on Indian Muslims to join the group. The publication said there was no place for nationalism in Islam and that Indian Muslims had to join "the caliphate" in response to the violence again them.

Demonstrators shout slogans during a protest against a new citizenship law, in Ahmedabad, India, March 3, 2020.

Abhijit Iyer Mitra, a senior analyst at the Institute of Peace and Conflict Studies in New Delhi, the outbreak of the Hindu-Muslim violence cannot be exclusively blamed on the CAA law. He stated the Indian government over the years has introduced several social reforms seen by Muslims as targeting their religious practices.

"In addition to the salience of Hindutva, the BJP's agenda has also been to sharpen substance through progressive social legislation," Mitra said.

Indian Muslims have protested several decisions by the BJP government, including the cattle purchase and sale ban, Muslim instant divorce or "triple talaq" ban, the National Register of Citizens (NRC), and the revoking of article 370 in Kashmir coupled with an internet shutdown in the region.

VOA's Ritul Joshi and Amish Srivastava contributed to this report.


March 07, 2020 at 04:24PM

Trump Taps Meadows as Chief of Staff

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Trump Taps Meadows as Chief of Staff

Under fire for his handling of the coronavirus crisis, President Donald Trump on Friday announced a major staff overhaul, naming U.S. Representative Mark Meadows as his new chief of staff and replacing Mick Mulvaney, who has been acting in the role for more than a year.

Trump announced the surprise staff reshuffle in a series of Friday night tweets, saying Mulvaney would become the U.S. special envoy for Northern Ireland.

``I have long known and worked with Mark, and the relationship is a very good one,'' he wrote, thanking Mulvaney — who never shook his ``acting'' title — ``for having served the administration so well.''

The long-rumored move made Meadows, who announced he was not seeking reelection to his House seat from North Carolina, effectively Trump's fourth chief of staff since taking office in 2017.

FILE - White House Chief of Staff Mick Mulvaney speaks to reporters in Washington, Oct. 17, 2019.

The decision came as the Trump administration has been facing criticism for its handling of the novel coronavirus outbreak. Mulvaney had been leading the interagency response to the virus until Trump designated Vice President Mike Pence to lead the whole-of-government effort more than a week ago.

Mulvaney has been marginalized inside the White House for months, taking on an increasingly narrow role. And Trump has been eyeing the change for months but wanted to wait until after impeachment, according to a person familiar with his thinking who spoke on condition of anonymity because the person was not authorized to discuss it publicly.

Mulvaney's allies, however, had long brushed off rumblings off his imminent departure and had said as recently as last month that he planned to stay at least through the election in November.


March 07, 2020 at 11:03AM

Friday, March 6, 2020

Reporter's Notebook: How Britons Are Reacting to Coronavirus Fears

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Reporter's Notebook: How Britons Are Reacting to Coronavirus Fears

It is dubbed the "nudge unit," a section of London's Downing Street staffed with behavioral scientists set up to advise the British government. The scientists now trying to fashion strategies to coax Britons to improve their personal hygiene say the nudge may have to turn more into a shove.

Like governments across the globe, the British government has been running a massive public information campaign to try to retard the spread of the coronavirus and to get their citizens to ramp up their personal hygiene. "Washing hands for 20 seconds is central to the expanded public awareness campaign to prevent and slow the spread of coronavirus (COVID-19)," announces the government's own website.

The advice is that you should wash your hands frequently and use paper tissues when coughing or sneezing — then promptly discard the soiled tissue securely. And the message is being hammered home relentlessly. The media obligingly have echoed the counsel, quoting Prime Minister Boris Johnson, who has been repeating that handwashing should last for as long as it takes to sing two renditions of "Happy Birthday" — or the country's national anthem.

But the counsel appears to be falling on some deaf ears, according to a poll published this week by the YouGov pollster agency in which only 35 percent of respondents said they had improved their personal hygiene, such as by washing their hands. According to Britain's Daily Mail: "British people are among the most relaxed people in the world about the threat of coronavirus – but are also the least likely to take precautions."

Passengers wear surgical masks as they board a British Airways flight from Terminal 5 at Heathrow Airport in London, March 6, 2020.

Passengers 'just don't get it'

Cabin crews on all major international airlines, British or otherwise, are expressing increasing alarm. They believe there should now be mandatory public health announcements on all flights explaining the basic hygiene protocol to be observed. Other cabin crew believe their airlines should be encouraging them to remind passengers who ignore guidelines that they must wash their hands during the flight and cover their coughs and sneezes. The crews say they believe that passengers who don't comply should be handed a surgical mask and ordered to put it on.

"We aren't asking our bosses to adopt a Chinese approach," one flight attendant told me, a reference to an online video that showed someone being tied to a tree for failing to wear a face mask. "But a lot of the passengers just don't get it, and research suggests a sick attendant can infect around three passengers."

But the British government's message about hygiene protocol wasn't aided this week by the country's chief medical officer, Chris Whitty, who during parliamentary testimony proceeded to cough into his hand.

The Italian government has also been trying to hammer home the message of the need for people to wash their hands. Despite the surge in new cases in Italy, residents there still seem to believe the virus can be contained. And they are counting the days to March 15, when schools and universities are slated provisionally to reopen after being closed because of the infection.

That date is also when the government's top medical experts believe the drastic measures Italy has adopted — with the nationwide closure of schools, regulations for red zones and yellow zones, the banning of large public gatherings and advice to the elderly to stay indoors — should be showing signs of working. The number of cases should be falling by then, say the government's experts.

Venetians drink an aperol spritz in the Caffe Lavena at St Mark's Square, which has begun offering a free drink with every drink ordered during the aperitivo hour to draw traffic amid the coronavirus outbreak, in Venice, Italy, March 5, 2020.

There were more than 4,000 confirmed cases in Italy at the time of this writing. Among the sick a few kilometers down the road from me in Lazio is a specialist in infectious diseases. Ironically, he is believed to have contracted the virus not from his work but from his brother, a university lecturer, who's thought to have caught it from an overseas student. There is now a race to trace all staff and patients with whom the doctor had contact at the local hospital.

Resigned to spread of virus

Marco Marsilio, the governor of Abruzzo to the south and west of Lazio, sounded a note of resignation Friday. "The virus knows no boundaries. Stopping an infection is like stopping the sea with your hands. We have to be realistic. But here we are still living good days. And this window of opportunity is giving us time to prepare ourselves, as far as possible," he said.

Abruzzo, a mountainous rural region with low population density, only had its first confirmed cases this past week and has gone from zero to nine in a few days.

All those who have contracted the virus had traveled to the worst-affected areas in the north of the country, or to Abruzzo from the northern region of Lombardy. All of them are just ordinary people going about their everyday lives — including a young woman visiting her fiance, a teacher who had gone up north for a refresher course, and a family who had come to check on their vacation home. Now several hundred people who had contact with them have been asked to self-isolate.

Across Italy, there's a sense we are in the early stages of a period of disruption that most of us have not experienced before. Frustration is already growing, though, and Italians seem split about whether the government is being too drastic or not drastic enough, with some saying containment measures, even school closures, should have been introduced in January.

Italian anxiety grew Friday when the civil protection agency reported big jump in the death-to-cases ratio. Deaths rose from Thursday's 148 to 197, bringing the toll to around 4 percent of known cases. Italians are also questioning the effectiveness of some of the government's containment policy. It is trying to shield the elderly and is restricting visits to social care homes and urging seniors to stay indoors. But the school closures have forced many parents to leave their kids with the children's grandparents, who more often than not at some point during the day take them off to the parks.

A restaurant in the Trastevere neighborhood in Rome, March 6, 2020. With the coronavirus emergency deepening in Europe, Italy risks falling back into recession as tourists are spooked from visiting its cultural treasures.

Half a year of disruption

Most virologists say they think the best case scenario is three to six months of disruption. They also say there will be peaks and troughs in the numbers and times when lulls trick us into thinking the disease has run its course.

In A Journal of the Plague Year by Daniel Defoe, a fictional but highly researched account of the Great Plague of London of 1665 and written half a century later, the narrator notes similar ups and downs, with the number of burials ebbing one week as "the metropolis grew healthy," only for "distemper" to return to dash people's hopes.

Defoe was writing about the bubonic plague, a far more vicious and much deadlier bacterial disease than COVID-19. In the year of the London plague, many recalled the advice of Galen and Hippocrates, the great physicians of ancient Rome, who suggested the best course of action in the face of an unfolding epidemic was "Cito, Longe, Tarde" — leave quickly, go far away and come back slowly.


March 07, 2020 at 06:42AM

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